INTERVISTE / DETTAGLIO INTERVISTA

28.02.2016

La storia di Alvaro Mellini

a cura di G. Cifaratti, A. Bresesti e F. De Amicis. Vi raccontiamo una piacevole chiacchierata fatta con Alvaro, ricca di emozioni, passioni, incontri mitici. Un grande tennista, una persona speciale per il Tennis Ticino e non solo. Un grande uomo, che mentre si chiacchierava è stato piacevolmente interrotto da due splendidi nipotini che sono corsi ad abbracciarlo: entrambi sportivi... buon sangue non mente!

Chi è Alvaro Mellini

Nato il 7 dicembre 1941, sposato da 47 anni con Elda, padre di due figli (Marzio e Davide) e nonno di 4 nipotini, personaggio emblematico plasmato dal tennis degli albori, ancora oggi attivissimo presidente del TC Locarno. Ha frequentato la scuola magistrale seguendo poi alcuni corsi universitari estivi all'Università di Pavia. È stato prima docente e poi direttore, per 25 anni, della Scuola Professionale Artigianale e Industriale di Locarno.

Dal 1970 al 1986 è stato presidente della Federazione Ticinese di Tennis e per ben 16 anni membro del Comitato centrale della Federazione svizzera di tennis, allora con sede a Berna. Dal 1987 è presidente onorario dell'ArTT e membro onorario di Swiss Tennis.

È cresciuto mangiando pane e sport ed ha vissuto tutta l'evoluzione del tennis.
Tennista autodidatta, ha imparato tantissimo osservando ed emulando i gesti dei migliori giocatori dell'epoca.

Il tennis: un gioco riservato all'alta società

Alvaro inizia a frequentare l'ambiente tennistico nel 1952. Il tennis allora era qualcosa di inavvicinabile, un gioco riservato all'élite dell'alta società. Il francese, per puro vezzo, era la lingua ufficiale perché era considerata la lingua della nobiltà. Camicia con bottoni, manica lunga e polsini con gemelli, pantaloni lunghi di flanella: questo il vestiario del tennista tipo, il tutto rigorosamente bianco.

Nel settembre del 1951 una tragedia famigliare cambia la vita di Alvaro: egli rimane orfano del papà e la mamma deve iniziare a prendersi cura da sola dei sei figli, con età compresa fra i 4 e i 15 anni. Una conoscente suggerisce alla madre di Alvaro di mandare i ragazzi a fare i raccattapalle al tennis (per i "signori del tennis" era disonorevole abbassarsi per raccogliere da terra la pallina!), attività che era remunerata un franco l'ora; sapeva in questo modo che i propri figli si sarebbero trovati in un ambiente protetto.

Avviene così il primo contatto di Alvaro con il tennis ma anche con la vita reale, fatta di lavoro e di sacrifici. Saranno però proprio quei "signori del tennis" ad aiutare concretamente Alvaro e i suoi cinque fratelli a farsi strada nella vita. Alvaro ripete sempre che quanto ha fatto e sta ancora facendo per il tennis è semplicemente dovuto, è un modo per provare a saldare il grosso debito di riconoscenza verso quel mondo e quelle persone che hanno salvato la sua famiglia.


Luglio 1959 – Incontro internazionale Germania-Svizzera a Hessen (D)

Protagonista in Ticino e a livello nazionale

Il tennis inizia negli anni 60 ad aprirsi anche ai ceti sociali minori: comincia a diventare più popolare e ad assumere il carattere di sport. Alvaro ebbe la fortuna di venir coinvolto, fin da ragazzino, a fare il quarto nei doppi dei migliori giocatori del momento ed è stata quella la sua miglior scuola. Ottiene il primo titolo di campione ticinese nel 1956 in singolare e da lì in avanti ha vinto qualcosa come oltre 40 titoli di campione cantonale tra singolare, doppio e doppio misto.
Nel 1959 si laurea campione svizzero Under 18 e nel 1984 diventa campione svizzero di doppio senior Over 35.

Alvaro ha partecipato a diverse tournée con la nazionale svizzera Under 18 e nel 1960 gioca diversi tornei internazionali in Germania con la nazionale maggiore, raggiungendo i quarti di finale agli internazionali di Berlino. I migliori risultati, sia in campo nazionale che internazionale, Alvaro li ottiene in doppio.

Nel 1961 raggiunge il massimo livello in singolare approdando alla finale del Criterium nazionale (perdendo in 5 set dal ginevrino Pierre Vachoux) e nel 1962 entra nei primi 10 giocatori della classifica nazionale.


Agosto 1959 – Campione svizzero Under 18 a Lucerna

Talento a 360 gradi

Allora il tennis si giocava per un massimo di 6 mesi l'anno e solo con il bel tempo: non esistevano campi coperti di nessun tipo. Per amore dello sport e per tenersi costantemente in forma, Alvaro si dedica al calcio, giocando nel FC Locarno, con gli allievi prima e in Prima Lega poi, alla pallacanestro in Serie B con la Muraltese e successivamente alla pallavolo in I Lega con la Federale di Locarno.

Nel calcio giunge fino a una selezione nella nazionale dilettanti olimpica Under 21, nella pallacanestro gioca diversi anni in Serie B e raggiunge una finale di Coppa Svizzera, persa contro l'Urania di Ginevra, mentre come allenatore porta la squadra femminile in Serie A.

Nella pallavolo, ripresa dopo aver lasciato il basket, conquista a Basilea, come allenatore e giocatore, il titolo svizzero senior Over 35 di Serie B. Il tutto studiando prima e lavorando poi!! Decisamente un talento polivalente... ma erano ovviamente altri tempi.


L'impegno di Alvaro in altri sport

Il tennis internazionale e l'amico Panatta

Il personaggio di maggior spessore che ha conosciuto nel suo modesto peregrinare tennistico è nientemeno che "baffone" John Newcombe (allora no. 1 mondiale) con il quale incrocia la racchetta al Lido di Lugano nel primo turno del tabellone principale degli Swiss Open, che allora si giocavano un anno a Lugano e uno a Gstaad, dove si trasferirono poi definitivamente alla fine degli anni 60.

In virtù dell'amicizia personale con i migliori giocatori italiani, Alvaro è riuscito a convincere Adriano Panatta, nel 1980 e nel 1982, e Corrado Barazzutti nel 1981 a disputare il Torneo internazionale di Locarno pur non disponendo dei cachets abituali per questo genere di campioni.

Nel 1980 era stato introdotto, nel nord d'Italia, un circuito a esibizione denominato "Brooklyn", al quale partecipavano, tra gli altri, gli italiani Adriano Panatta e Gianni Ocleppo. Fu in occasione di una di queste esibizioni, durante la cena di compleanno di Adriano (30 anni), che Alvaro riuscì a strappargli la promessa della partecipazione in agosto al Torneo di Locarno.


Agosto 1980 – In doppio contro Adriano Panatta

Nel 1982 Alvaro riesce a portare a Locarno anche "braccio d'oro" Paolo Bertolucci, mostrando una notevole capacità nel saper coinvolgere giocatori di sicuro richiamo per il suo torneo. Molti grandi nomi passarono da Locarno in quegli anni: Kriek, Pattison, Molina, Brown, Velasco, Zednik, Hutka, Kukal, Mac Namara, Mac Namee, Ostoya, Sturdza, Kanderal, Stadler, Günthardt, Hlasek tanto per citarne alcuni.

Un simpatico aneddoto di quegli anni. Panatta stava soccombendo (2/5 nel primo set) contro l'allora campione svizzero juniori Urs Ferrario, quando chiese l'intervento propiziatorio di Alvaro: "Alvà, portame due Alka Seltzer; ieri sera me sò magnato polenta, brasato e un mezzo de Barbera". Naturalmente, da quel momento in poi il giovane Ferrario non vide più palla.

Rod Laver "the rocket man" (si allude ironicamente all'esile fisico del mito), Ken Rosewall e Nicola Pietrangeli sono stati alcuni altri grandi campioni conosciuti da Alvaro in occasione dei vari tornei organizzati dal TC Lido Lugano.

Il Torneo di Locarno è stato giocato dal 1960 al 1982; poi, per mancanza di fondi, non si è purtroppo più disputato.

Un altro tennis... un altro mondo

Alvaro dice che oggi il tennis è cambiato radicalmente. Una volta era un gioco mentre oggi è diventato un vero sport, in cui ricopre un ruolo fondamentale anche la condizione fisica, pur rimanendo ancora caratterizzato dalla componente ludica; è un point de liaison (facciamo gli elitari, i nostalgici...) anche per la terza età che non demorde e si cimenta ancora nei gesti bianchi.
Una volta non c'era la componente atletica, non c'era alcuna fisicità. Tutto era basato unicamente sulla tecnica e sulla sensibilità.
Alvaro gioca ancora oggi con regolarità 2 o 3 volte alla settimana ed è capitano e giocatore della squadra interclub Over 65 del TC Locarno, la quale milita in Lega Nazionale A.


Luglio 1984 – Campione svizzero doppio senior Over 35

Impegno politico, professionale e sociale

Oltre ad avere avuto un'intensa vita sportiva attiva e dirigenziale (è stato tra l'altro per alcuni anni presidente dell'Associazione Ticinese di Pallacanestro ATP, più tardi vicepresidente della Federazione Ticinese di Pallavolo e negli anni 80 vicepresidente del Football Club Locarno), Alvaro si è dimostrato molto attivo anche nella vita politica, sociale e professionale.

Per diversi anni Alvaro ha fatto parte del Consiglio Comunale di Locarno, del quale è diventato presidente nel 1985. È in quell'anno che ha l'onore di partecipare all'organizzazione della visita e di ricevere personalmente, quale primo cittadino, il Presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga. È stato presidente della sezione liberale radicale di Locarno, presidente cantonale dell'Associazione dei docenti liberali ticinesi e membro della direttiva cantonale del partito.

A livello professionale Alvaro è stato ideatore e promotore di alcune importanti riforme quali l'introduzione del sistema di frequenza scolastica "a blocchi" per gli apprendisti di tutte le professioni, l'istituzione della figura del "mediatore sociale" introdotta poi in tutte le sedi scolastiche, la fondazione dell'Albergo-scuola, istituto per la formazione di base nelle professioni alberghiere e della ristorazione, e la costituzione, nel 2000, della prima scuola svizzera di formazione per l'ottenimento del diploma federale di "croupier" per i neonati Casinò svizzeri. Per diversi anni è stato presidente cantonale del Collegio dei direttori e membro del Consiglio nazionale dei direttori delle Scuole Professionali svizzere.


Dicembre 1985 - L'incontro con Francesco Cossiga

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